Che cosa significa Object-Oriented Programming (OOP)

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La programmazione orientata agli oggetti (OOP) è un paradigma di sviluppo software basato sull'uso di "oggetti", che sono entità che combinano dati (proprietà) e comportamenti (metodi). Questo approccio facilita la modularità, la riusabilità del codice e una migliore gestione della complessità nei grandi progetti software.


La programmazione orientata agli oggetti (in inglese, Object-Oriented Programming o OOP) è uno dei paradigmi più utilizzati nello sviluppo software moderno. A differenza di altri modelli di programmazione, come la programmazione procedurale, che si basa su una sequenza di istruzioni eseguite una dopo l'altra, la programmazione orientata agli oggetti organizza il software attorno a oggetti che rappresentano entità del mondo reale o concetti astratti.

Gli oggetti in OOP sono istanze di classi, e queste ultime definiscono il modello o lo schema di un oggetto, specificandone le proprietà (variabili) e i comportamenti (funzioni o metodi). Questo paradigma permette di modellare sistemi complessi in modo più intuitivo, rendendo il codice più facile da mantenere, espandere e riutilizzare. La programmazione orientata agli oggetti è alla base di molti linguaggi moderni, tra cui Java, C++, Python e Ruby.

Principi fondamentali della OOP

La programmazione orientata agli oggetti si basa su quattro principi fondamentali: astrazione, incapsulamento, ereditarietà e polimorfismo. Questi principi permettono di creare codice flessibile, manutenibile e scalabile.

  1. Astrazione
    L'astrazione è il processo mediante il quale vengono definiti gli elementi essenziali di un oggetto, nascondendo i dettagli complessi o irrilevanti. Grazie all'astrazione, è possibile concentrarsi sugli aspetti significativi di un oggetto senza dover comprendere ogni dettaglio della sua implementazione interna.Esempio: In un software di gestione bancaria, si può avere una classe ContoBancario che astragga le operazioni basilari come deposito e prelievo senza dover specificare nel dettaglio come vengono implementati questi metodi.
  2. Incapsulamento
    L'incapsulamento consente di nascondere i dettagli interni di un oggetto e di esporre solo una parte del comportamento agli altri oggetti. Questo avviene attraverso la definizione di modificatori di accesso come public, private, e protected, che limitano l'accesso diretto ai dati interni di un oggetto. In altre parole, i dati interni a un oggetto possono essere protetti da modifiche esterne non autorizzate, garantendo una maggiore sicurezza e affidabilità del codice.Esempio: In una classe Auto, i dettagli su come funziona il motore possono essere incapsulati e inaccessibili al di fuori della classe, mentre i metodi accendiAuto e spegniAuto possono essere esposti per l'uso esterno.
  3. Ereditarietà
    L'ereditarietà permette di creare nuove classi (note come classi derivate o sottoclassi) che ereditano proprietà e metodi da altre classi (note come classi base o superclassi). Questo principio consente di riutilizzare il codice esistente, riducendo la ridondanza e facilitando l'estensione delle funzionalità.Esempio: Una classe Animale potrebbe fornire proprietà e comportamenti comuni come respiro e muoviti. Da questa classe si possono derivare sottoclassi come Cane e Gatto, che ereditano tali proprietà, ma possono anche avere comportamenti specifici, come abbaia o miagola.
  4. Polimorfismo
    Il polimorfismo consente a oggetti di classi diverse di essere trattati come se appartenessero a una stessa classe base, permettendo di utilizzare una singola interfaccia per gestire comportamenti diversi. Ci sono due forme principali di polimorfismo: il polimorfismo statico (o overloading, dove più metodi con lo stesso nome coesistono ma con parametri diversi) e il polimorfismo dinamico (o overriding, dove un metodo ereditato viene ridefinito in una sottoclasse).Esempio: Se esiste una classe base Forma con un metodo calcolaArea, le sottoclassi come Cerchio e Rettangolo possono fornire la propria implementazione di calcolaArea. Quando il metodo viene invocato su un oggetto Forma, il comportamento corretto viene determinato in base al tipo specifico di oggetto.

Classi e oggetti

Nel contesto della OOP, le classi sono il modello o la struttura base per creare oggetti. Una classe può essere vista come una "blueprint" che definisce attributi (variabili di istanza) e comportamenti (metodi) che gli oggetti di quella classe possono avere. Un oggetto è un'istanza concreta di una classe e contiene effettivamente i dati definiti nella classe stessa.

Vantaggi della programmazione orientata agli oggetti

L'approccio OOP offre numerosi vantaggi rispetto ad altri paradigmi di programmazione:

  1. Modularità: Il codice viene suddiviso in classi e oggetti, rendendolo più facilmente gestibile e manutenibile. Se una parte del sistema deve essere modificata, è possibile intervenire su una singola classe senza influire sull'intero progetto.
  2. Riusabilità del codice: Grazie all'ereditarietà e alla creazione di classi base, il codice può essere riutilizzato in diversi contesti senza dover essere riscritto.
  3. Facilità di manutenzione: L'OOP riduce la complessità, rendendo il software più facile da aggiornare e mantenere. L'incapsulamento consente inoltre di proteggere i dati sensibili e di limitare l'accesso solo ai componenti necessari.
  4. Flessibilità e estendibilità: Grazie al polimorfismo e all'ereditarietà, è possibile estendere e adattare il codice esistente con facilità, rendendo il sistema più flessibile di fronte a nuove esigenze.
  5. Migliore rappresentazione del mondo reale: L'OOP si presta particolarmente bene a modellare sistemi complessi, poiché gli oggetti possono rappresentare entità del mondo reale (come utenti, prodotti, veicoli) o concetti astratti, facilitando la progettazione e l'implementazione di applicazioni.

Esempi pratici di utilizzo della OOP

La programmazione orientata agli oggetti trova applicazione in numerosi campi, soprattutto dove è necessario gestire grandi quantità di dati o sistemi complessi. Ecco alcuni esempi pratici:

  1. Sviluppo di software aziendali: Molte applicazioni aziendali sono sviluppate utilizzando la OOP per gestire entità complesse come ordini, clienti, inventari e transazioni.
  2. Sviluppo di giochi: I giochi spesso richiedono la modellazione di entità come personaggi, livelli, armi e nemici, ognuna delle quali può essere rappresentata come un oggetto con attributi e comportamenti specifici.
  3. Applicazioni web: I Framework web come Django (Python), Ruby on Rails (Ruby), e Spring (Java) utilizzano la OOP per costruire applicazioni modulari e scalabili, in cui le classi rappresentano modelli di Database, controller e viste.
  4. Sistemi di gestione di database: Le classi in OOP possono essere utilizzate per rappresentare le strutture dei dati nei database, consentendo operazioni come la lettura e la scrittura di record in modo intuitivo e organizzato.

OOP nei servizi Web

L'approccio orientato agli oggetti viene applicato nello sviluppo di applicazioni web complesse, sistemi gestionali e piattaforme E-commerce. Utilizzando linguaggi come PHP per lo sviluppo lato server o JavaScript per le applicazioni client-side, la programmazione orientata agli oggetti consente di creare soluzioni scalabili e facilmente manutenibili. Ad esempio, nella realizzazione di un sito e-commerce, classi come Prodotto, Carrello e Utente possono essere definite per gestire le transazioni e l'interazione degli utenti in modo efficiente.

La programmazione orientata agli oggetti (OOP) rappresenta un potente paradigma di sviluppo software che offre numerosi vantaggi, come modularità, riusabilità e manutenibilità del codice. Grazie ai suoi principi fondamentali — astrazione, incapsulamento, ereditarietà e polimorfismo — la OOP permette di creare applicazioni scalabili e flessibili, in grado di evolversi nel tempo per rispondere a nuove esigenze. Essendo alla base di molti dei linguaggi di programmazione più popolari, la OOP continua a giocare un ruolo centrale nello sviluppo di software complessi e ad alte prestazioni.

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